CI SIAMO INNAMORATI DI AQUILEIA E GRADO

luglio 2024

Per una serie di sfortunati eventi accaduti nel giorno della nostra partenza e subito dopo il nostro arrivo a Krk  – prima tappa delle nostre vacanze sulle isole della Croazia – ci siamo ritrovati a Monfalcone, dove si trova la Clinica veterinaria Timavo che offre un eccellente servizio di pronto soccorso sulle 24 ore.

Dovendo rimanere nelle vicinanze per garantire le cure per la nostra cagnolina Nina , colpita da una bruttissima gastrite acuta da causa per ora non identificata,  abbiamo esplorato questo territorio  a noi completamente sconosciuto, nonostante i precedenti e numerosi veloci attraversamenti in camper.

E – come spesso succede quando ci si perde o il caso stravolge i nostri piani – abbiamo scoperto meravigliosi tesori a noi completamente sconosciuti .   

Il territorio è bellissimo : una catena di colline visibili all’orizzonte abbraccia una pianura verdissima , che scivola nella grande e tranquilla area lagunare, dove il cielo riverbera mille e mille riflessi, immobili o in lento movimento.   E mi sono ricordata delle descrizioni di questa terra e di questa gente fatte da Pier Paolo Pasolini, che il territorio ricorda e mantiene presente e viva : infatti ad Aquileia, all’ingresso del porto romano, ci accoglie Pier Paolo Pasolini, che tanto ha parlato di questa terra e di questa gente.

http://www.pasolinifriuli.it/

Altro aspetto degno di rilievo : una offerta turistica organizzatissima – una vera e propria macchina da guerra –  fruibile con semplicità ed immediatezza, con moltissime aree archeologiche, beni e monumenti, riserve naturali, una fittissima rete di piste ciclabili, importanti o capillari,  che attraversano il territorio e ti portano fino a Salisburgo a Nord e a Roma a sud.

E non ultimo il carattere della gente friulana : essenziale, robusto, gentile e premuroso. Nei giorni trascorsi in queste zone abbiamo sempre trovato persone gentilissime, disponibili all’accoglienza ed all’aiuto con premura, presenti per ogni necessità : in ogni momento o situazione abbiamo trovato  persone dirette e semplici, pronte a fornire risposte ad ogni domanda talvolta neppure esplicitata .  

Siamo stati perfettamente ospitati nello splendido campeggio Aquileia, completamente ombreggiato, dotato di servizi essenziali ma ineccepibili (una delle migliori docce mai provate : acqua calda e scrosciante) e di una piscina ristoratrice e non disturbante : al riparo di una fresca ombra, nella quiete animata solo dal delicato fremito delle foglie, abbiamo contemplato i cipressi secolari e le rovine del porto romano.  

Ed ecco le tappe della nostra breve esplorazione.

AQUILEIA .

Aquileia è un grande paese che vive le sue giornate tranquillamente disteso su una lunga storia che si stratifica in tre livelli distinti.   Nasce un primo nucleo preromano, il più profondo , costruito dal IX secolo a.C.  che ora riposa coperto da due metri di terreno.  Su questo – ad un metro e mezzo di profondità – si sviluppa in tutto il suo splendore la città romana che nasce come importantissima colonia fondata dall’impero nel 181 a.C. per proteggere e controllare i traffici sulla le frontiere a nord ovest .  La vita di Aquileia romana durerà sette secoli, nel corso dei quali diventa il più importante presidio del territorio, con un circo, un colosseo, le terme, palazzi signorili, numerose abitazioni riccamente decorate da marmi e pavimenti a mosaico, abitata da ricchi mercanti, politici, emissari dell’impero : e le sue abitazioni documentano splendidamente questa ricca storia, con i resti perimetrali delle mura delle abitazioni, i bellissimi pavimenti a mosaico che praticamente tappezzano con continuità questo livello.   Ed infine ci appare la cittadina che attraversando anni, decenni e secoli che hanno lasciato le loro tracce è arrivata sino ai giorni nostri, in cui le strade e le case si alternano a moltissime aree di scavo, o a vestigia di strade ed antichi  monumenti : l’impressione è di essere catapultati in una favolosa macchina del tempo, in cui le rappresentazioni antiche dei libri di storia ci appaiono di fronte agli occhi e diventano tangibili.  Potrebbe anche apparire un romano togato che ci accompagna sugli splendidi mosaici raccontandoci quello splendore.

Vediamo anche una elevatissima concentrazione di archeologi, volontari e studenti al lavoro, con aree di raccolta del materiale rinvenuto : e gli scavi sono comunque limitati dal fatto che Aquileia è un paese vivo, dove abitano oltre 3000 persone.  Gli aquileiesi ci hanno detto che in questo territorio anche il semplice lavoro dell’orto, la dissodazione del terreno, o la preparazione di uno scavo in giardino, spesso porta alla luce antichi lumi in terracotta, tessere o interi mosaici, monete, antichi oggetti : un semplice buco per la riparazione di una tubatura può portare alla luce il disegno di un antico mosaico.   E  così molte delle aree visitabili portano ancora il nome dei proprietari del fondo in cui sono stati rinvenuti (le case romane del fondo Cal ; la Domus di Tito Macro dell’ex fondo Cossar…) , che sono poi state acquistate dallo stato. E’ un luogo dove la storia è viva e presente, tutt’altro che dimenticata. Possiamo anche seguire il racconto e la  documentazione fotografica degli scavi dei vari siti : e così vediamo le mucche, il letamaio  e la stalla Violin sotto cui riposavano i bellissimi mosaici della Domus e del palazzo episcopale.    

E questi luoghi – in cui la memoria sembra animarsi di nuova vita – accolgono ancora altra arte, come la mostra fotografica Sguardi su Palmira, del fotografo Elio Ciol, con immagini riprese il 29 marzo 1996 : cioè prima della distruzione della antica città siriana, la Sposa del deserto,  da parte dei terroristi dello stato islamico durante la guerra civile nel 2013.   La memoria e la bellezza da un lato, la distruzione e la morte dell’anima dall’altro.

Voglio ringraziare l’efficientissimo ufficio turistico che ha organizzato puntualmente ogni aspetto della nostra visita alla città, proponendoci un vantaggioso pass (costo 18 euro) valido due giorni e dotato di perfetta audioguida che comprende l’ accesso a tutti i siti/musei/cattedrale, oltre che  una romantica gita sul battello che attraversa la laguna fino a Grado.  Insomma un Pass per la Meraviglia .   Inoltre vengono proposte quotidianamente una serie di visite guidate tematiche, per le quali voglio anche ringraziare la nostra competente e gentile guida Eugenia e tutti i premurosi custodi presenti.    E sono numerose anche  le attività culturali,  ad esempio i Concerti in Basilica, o il Concerto del Solstizio all’alba tra le rovine ed i maestosi cipressi del porto fluviale romano …. Alle quali non siamo riusciti a partecipare solo per esaurimento delle energie disponibili ….

LAGUNA DI GRADO E GRADO

Abbiamo percorso più volte la splendida ciclabile che congiunge Aquileia a Grado, attraversando prima le aree archeologiche, poi la verde e rigogliosa  campagna , la splendida laguna punteggiata da numerosi isolotti rigogliosi , tanto piccoli da poter ospitare una sola abitazione, casoni dal tetto di paglia , chiesette, o anche solo un pollaio con orto .  La laguna ha orizzonti sempre mutevoli  ed è animata da un respiro costante e nascosto :  il cielo e la luce ricamano sempre mutevoli riflessi, in un’acqua apparentemente tranquilla, ma sempre percorsa dal fluire delle maree, che condiziona anche gli orari del battello che congiunge Aquileia a Grado.  

Ed una volta abbiamo preso la prima corsa del mattino, percorrendo le poco profonde vie sommerse , in cui il comandante deve essere esperto ed attento a non arenarsi (il barcone segue vie che hanno una profondità anche di pochi centimetri  in alcuni tratti ) , avvicinandoci alle isolette , di cui abbiamo ascoltato alcuni racconti : come quella annunciata dal chiocciare delle galline del pollaio, affiancato da un modesto riparo,  di  proprietà della signora Caterina, arzilla novantenne che ogni mattina – da tutta la vita –  la raggiunge con la propria barca a remi per nutrire le galline, raccogliere le uova,  coltivare l’orto ed infine controllare sempre in barca a remi le vicine aree di pesca/allevamento ; quelle con una solitaria costruzione dal tetto in paglia che sembra uscita da un libro di favole ; quella con una più elegante casetta dove si è incredibilmente tenuta la mostra degli abiti della principessa Sissi ; quella più elaborata con una casa nascosta dagli alberi di un fitto giardino, dotata di darsena e spiaggetta, un vero e proprio mondo a parte.   E così, trasportati da questi racconti, che muovono la nostra immaginazione, ci muoviamo lentamente in un orizzonte surreale, in cui le direzioni vengono indicate da improvvisi cartelli che spuntano circondati dalle acque.  Oltre a questi racconti e a queste suggestioni, gli operatori del barcone, molto simpatici e schietti, non ci hanno aiutato a caricare e scaricare le biciclette attraverso la stretta pensilina di attracco , bensì  hanno caricato e scaricato le nostre biciclette, sollevandoci da ogni timore o fatica. E questo intendo quando parlo di essenziale premura e presenza delle persone che abbiamo incontrato in questa terra.

Grado, località turistica e termale  conosciuta anche come Isola d’Oro o Prima Venezia o Isola del Sole, è  nata in epoca romana come scalo mercantile di Aquileia : deve proprio il suo nome ai gradoni che agevolavano lo sbarco dei passeggeri e delle merci dalle navi.  Nel nostro girovagare poco organizzato, ci ha colpiti l’ animato centro cittadino, e la splendida passeggiata sul lungomare (ci sono 11 km di spiagge) .  Nel IV secolo venne costruito il suo Castrum, il centro storico medioevale dove trovarono rifugio le popolazioni dell’entroterra scampate all’assalto dei barbari , con campi e campielli in stile veneziano ( anche Venezia nascerà e sarà fondata dall’esodo degli Aquilesi scacciati dalle invasioni barbariche ) ;  le sue belle chiese ( la Basilica di Sant’Eufemia con il suo bellissimo pulpito , il Battistero ed il Lapidarium,  e in cima al campanile l’arcangelo giravento Sn Michele ,  l’Anzolo  che è diventato il simbolo della città vecchia ;  la più piccola ed antica Basilica di Santa Maria delle Grazie ) ;  la bella Casa della Musica uno degli edifici più antichi affacciata sul Largo della Vittoria con resti romani .  

Abbiamo pranzato (per due volte) al Piper, ristorantino della cooperativa dei pescatori affacciato alla grande spiaggia Costa Azzurra : ambiente molto semplice, con servizio veloce ed ottimi piatti di pesce (memorabile tutto ciò che abbiamo assaggiato :  gli spaghetti alle vongole legati da una cremina indimenticabile, le acciughine marinate, le cozze sommerse da un brodo perfetto anche da sorseggiare, i tenerissimi calamari e scampi grigliati…). Dovremo comunque tornare per completare l’assaggio dell’offerta gastronomica della città consigliata da cari amici, e persone del luogo (in particolare : Ai Bragossi e Il Ristorantino-Lega Navale Italiana) . 

ISOLA DELLA CONA

Con la riserva di Staranzano, parliamo delle due oasi protette che costituiscono la Riserva Naturale Foce dell’Isonzo (2400 ettari che costeggiano gli ultimi 15 Km. del fiume), area caratterizzata da una elevata biodiversità (praterie naturali salmastre e di acqua dolce) che avvantaggiano specie naturali particolari (gladioli ed agli selvatici, orchidee) e favoriscono la nidificazione degli uccelli.   Noi abbiamo visitato l’isola della Cona e – a parte un gruppo di bambini in gita al centro visite –  non abbiamo incontrato alcun essere umano .  E’ stata riconosciuta e premiata come la migliore area d’Italia per il birdwatching.  Una caratteristica che la rende unica è anche la presenza dei cavalli di razza Delta (sostenuta dal naturalista Ignazio Zanutto) , discendenti dei robusti Camargue ben adattati agli ambienti salmastri e umidi , non temono l’acqua, il freddo e l’umidità e si nutrono di piante acquatiche  : con la loro azione di pascolamento contribuiscono al ripristino ed al mantenimento del delicato equilibrio di questi ambienti mantenendo bassa la vegetazione erbacea e sono ben adattati anche alla presenza dell’uomo (anche per garantire le cure in caso di infortunio, le vaccinazioni, il trasferimento nelle varie aree di pascolo) .  Esiste infatti un complesso programma di rotazione dei pascoli e di ottimizzazione del carico di animali (numero di cavalli per ettaro) e della permanenza nel pascolo, strettamente correlato ai processi di crescita e fioritura della piante.   Una parte dei cavalli presenti nella riserva viene tenuta allo stato brado, una parte è invece addestrata ed utilizzata per il lavoro con il bestiame e le passeggiate naturalistiche a cavallo.

Consigliata la visita al mattino presto o al tramonto quando gli animali si svegliano e cercano cibo, si muovono nel fresco del mattino ; non all’una come abbiamo fatto, tra le due pedalate di andata e ritorno da Aquileia, sempre sotto il sole a picco.

SACRARIO MILITARE REDIPUGLIA

Altra visita che consigliamo di fare a inizio o fine giornata, non all’una di pomeriggio sotto il sole a picco come noi , all’apice di una biciclettata di 18+18 Km

Il nome deriva dallo sloveno “Terre di mezzo” e sorge nei luoghi dove nel primo conflitto mondiale di svolsero le violentissime battaglie del fiume Isonzo.  Si tratta del più grande sacrario militare italiano, dove sono sepolti oltre 100.000 soldati in gran parte ignoti  ; è uno dei sacrari fatti costruire negli anni 30 dello scorso secolo dal regime di Benito Mussolini, che stava avviando la sua campagna di conquiste .

E’ costituito da un ampio piazzale dove si susseguono 38 lapidi che ricordano altrettante  battaglie avvenute in questa zona strategica del Carso ; dopo il quale inizia una scalinata sulla quale sono disposte le tombe dei del Duca d’Aosta e dei comandanti .  A seguire 22 gradoni lungo i quali sono disposte le salme dei militari riconosciuti (39.857 con nome o cognome, o solo il nome o il cognome) ; sull’ultimo gradone due grandi tombe comuni per i resti dei 60.330 soldati ignoti).   Unica donna qui ricordata  la crocerossina  Margherita Kaiser Parosi Orlando, ventunenne morta per la spagnola alla fine del conflitto.

Lo stile e la retorica sono quelle odiose tipiche del periodo fascista (uno per tutti : la scritta PRESENTE che si ripete all’infinito sulle tombe) : rimane il dolore e lo smarrimento legato alla atrocità della guerra, al pensiero dei tanti ragazzi partiti e mai più tornati, alle famiglie che non hanno neppure avuto la possibilità di piangerne la perdita…

Visitiamo anche le trincee coperte alla base del sacrario : e anche qui, osservando i prati fioriti ed il cielo azzurro dagli spioncini per i fucili, continuo a pensare agli sguardi, al terrore, ai pensieri dei ragazzi che attraverso quegli spioncini hanno guardato gli stessi prati e lo stesso cielo in guerra ad un attimo dalla morte.

Sacrario di Redipuglia – Sacrario Militare di Redipuglia (sacrarioredipuglia.it)

TOR VISCOSA , o della memoria abbandonata

Altro giro in ciclabile, questa volta verso nord (da Aquileia verso Palmanova) .    Torviscosa appartiene al gruppo delle “città di fondazione”,  costruite sul principio dell’autarchia (autosussistenza)  durante il ventennio fascista nelle zone di bonifica, allo scopo di accogliere i nuovi coloni che vi si trasferivano . E’ sorta non solo con finalità agricole, che coinvolgono anche alcune delle sue frazioni, ma anche per esigenze industriali, gestite dalla SNIA Viscosa , una delle più grandi aziende italiane dell’epoca specializzata nella produzione di fibre tessili artificiali ricavate dalla cellulosa.  L’architettura del ventennio, ancora intatta, conferisce al luogo un aspetto quasi metafisico  : sembra di entrare in un quadro di De Chirico, grazie anche al fatto che il paese è quasi completamente deserto, tanto da sembrare erroneamente disabitato, e al caldo torrido ed immobile che scalda il silenzio.   L’effetto è straniante, ma molto evocativo : sembra di aver fatto un viaggio nel tempo e di essere all’improvviso ritornati al 1935.   Non troviamo alcuna mappa, alcun pannello esplicativo : troviamo solo una audioguida online che ascoltiamo, ma ci risulta comunque difficile orientarci. Ci riusciamo grazie all’aiuto di una giovane signora di una cartoleria e di un altro abitante che si ferma in auto proprio per darci alcune informazioni sul luogo.  Ci vengono indicate la frazione agricola della Malisana con il suo cimitero storico ; la vecchia piazza dell’autarchia ; lo stadio ; il teatro ;  la vecchia mensa completamente abbandonata e completamente invasa dalla vegetazione ; il teatro ; le case gialle e le colombaie , alloggi degli operai di vario grado ; le ville dei dirigenti ; il villaggio Roma o campo PG 107 , sorto come campo di concentramento per prigionieri di guerra per  i 1000 soldati catturati dall’esercito italiano nella battaglia di El Alamein (650 neozelandesi e 350 sudafricani) che dopo l’apertura della fabbrica divenne sempre un villaggio operaio.  

Con la (s)vendita dello stabilimento industriale alla multinazionale farmaceutica Bracco tutto questo patrimonio, architettonico, storico, politico, umano rischia di essere completamente dimenticato, così come il grande centro di documentazione tristemente chiuso .

 Torviscosa, la città della cellulosa in Friuli Venezia Giulia | Archeologia Industriale

Cosa dire d’altro ?     SOLO GRAZIE . 

E anche che tanto non abbiamo visto :  sicuramente torneremo a visitare queste terre, che la bellezza del paesaggio ed una lunga storia  hanno arricchito di umanità, arte, memoria.

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